Brodi, Gelatina e Sughi

3. Gelatina

  • Muscolo senz’osso (vedi n. 323), grammi 500.
  • Una zampa di vitella di latte, oppure grammi 150 di zampa di vitella.
  • Le zampe di due o tre polli.
  • Due teste di pollo coi colli.

Le zampe dei polli sbucciatele al fuoco e tagliatele a pezzi; poi mettete ogni cosa al fuoco in due litri d’acqua diaccia; salatela a sufficienza e fatela bollire, schiumandola, adagio adagio per sette od otto ore continue, talché il liquido scemi della metà. Allora versate il brodo in una catinella, e quando sarà rappreso levate il grasso della superficie; se non si rappiglia, rimettetelo al fuoco per restringerlo di più, oppure aggiungete due fogli di colla di pesce. Ora la gelatina è fatta, ma bisogna chiarificarla e darle colore d’ambra. Per riuscire a questo tritate finissima col coltello e poi pestatela nel mortaio, grammi 70 carne magra di vitella, mettetela in una cazzaruola con un uovo e un dito (di bicchiere) d’acqua, mescolate il tutto ben bene e versateci la gelatina diaccia. Non ismettete di batterla con la frusta sul fuoco finché non avrà alzato il bollore, e poi fatela bollire adagio per circa venti minuti, durante i quali assaggiate se sta bene a sale e datele il colore.

A questo scopo basta che poniate in un cucchiaio di metallo non stagnato due prese di zucchero e un gocciolo d’acqua, lo teniate sul fuoco finché lo zucchero sia divenuto quasi nero, versandolo poi a pochino per volta, onde avere la giusta gradazione del colore, nella gelatina bollente. Alcuni ci versano anche un bicchierino di marsala.

Ora, prendete un asciugamano, bagnatelo nell’acqua, strizzatelo bene e pel medesimo passate la detta gelatina, ancora ben calda senza spremere e versatela subito negli stampi; d’estate, qualora non si rappigli bene, ponete questi sul ghiaccio. Quando la vorrete sformare, passate leggermente intorno agli stampi un cencio bagnato nell’acqua bollente. Il bello della gelatina è che riesca chiara, non dura, trasparente e del colore del topazio. Essa ordinariamente si serve col cappone in galantina o con qualunque altro rifreddo. È poi un ottimo alimento per gli ammalati. Se prendesse l’agro, per non averla consumata presto, rimettetela al fuoco e fatele spiccare il bollore. Anche il brodo comune si rende limpido nella stessa maniera od anche colla carne soltanto.

Procedimento

Durata
Più di 8 ore
Ingredienti
Muscolo senz'osso, zampa di vitella, zampe di pollo, teste di pollo, carne magra di vitella, uovo, zucchero, marsala
Strumenti
Coltello, mortaio, cazzaruola, frusta, cucchiaio di metallo, asciugamano, stampi

Passaggi

Passaggi

1. Preparare le zampe e teste di pollo

Sbucciate le zampe dei polli al fuoco e tagliatele a pezzi. Disponete le zampe e teste di pollo, la zampa di vitella e il muscolo senz'osso in una pentola con due litri d'acqua fredda. Salate a sufficienza e lasciate bollire dolcemente per sette od otto ore, schiumando di tanto in tanto, finché il liquido si riduce della metà.

2. Creare la gelatina

Versate il brodo in una catinella e, una volta rappreso, eliminate il grasso. Se non si rapprende, restringete al fuoco o aggiungete colla di pesce. Tritate 70 g di carne magra di vitella, pestatela nel mortaio e mescolatela in una cazzaruola con un uovo e un po' d'acqua. Aggiungete la gelatina e montate a frusta sul fuoco fino al bollore, facendola poi sobbollire per circa venti minuti.

3. Schiarire e colorare

Sciogliete dello zucchero in un cucchiaio di metallo con una goccia d'acqua fino a farlo diventare quasi nero, versandolo lentamente nella gelatina per ottenere un colore ambrato. Aggiungete un bicchierino di marsala se lo desiderate.

4. Filtrare e modellare

Bagnate un asciugamano, strizzatelo bene e filtrate la gelatina calda attraverso di esso senza spremere. Versate subito negli stampi. In estate, se non indurisce bene, ponete gli stampi sul ghiaccio. Per sformare, passate un panno bagnato in acqua bollente intorno agli stampi.

Curiosità, aneddoti, info aggiuntive

La gelatina era un piatto molto apprezzato nel passato, non solo per il suo valore nutrizionale, specialmente per i convalescenti, ma anche per la sua utilità come componente di presentazioni elaborate.

In molte culture, gelatine e aspic erano simboli di lusso e abilità culinaria.