Rifreddi
366. Cappone in galantina
Vi descriverò un cappone in galantina fatto in casa mia e servito a un pranzo di dieci persone; ma poteva bastare per venti, poiché, pelato, risultò chilogrammi 1,500.
Vuotato e disossato (per disossare un pollo vedi il n. 258) rimase chilogrammi 0,700 e fu riempito con la quantità di ingredienti che qui appresso vi descrivo:
- Magro di vitella di latte, grammi 200.
- Detto di maiale, grammi 200.
- Mezzo petto di pollastra.
- Lardone, grammi 100.
- Lingua salata, grammi 80.
- Prosciutto grasso e magro, grammi 40.
- Tartufi neri, grammi 40.
- Pistacchi, grammi 20.
Mancandovi il maiale, può servire il petto di tacchino. I tartufi tagliateli a pezzi grossi come le nocciuole e i pistacchi sbucciateli nell’acqua calda. Tutto il resto tagliatelo a filetti della grossezza di un dito scarso e mettetelo da parte salando le carni.
Fate un battuto con altro maiale e con altra vitella di latte, grammi 200 di carne in tutto, pestatelo fine in un mortaio con grammi 60 di midolla di pane bagnata nel brodo; aggiungete un uovo, le bucce dei tartufi, i ritagli della lingua e del prosciutto, conditelo con sale e pepe e, quando ogni cosa è ben pesta, passatelo per istaccio.
Ora, allargate il cappone, salatelo alquanto e cominciate a distendervi sopra un poco di battuto e poi un suolo di filetti intercalati nelle diverse qualità, qualche pezzetto di tartufo e qualche pistacchio; e così di seguito un suolo di filetti e una spalmatura di battuto finché avrete roba, avvertendo che i filetti del petto di pollastra è meglio collocarli verso la coda del cappone per non accumulare sul petto di questo la stessa qualità di carne. Ciò eseguito tirate su i lembi del cappone dalle due parti laterali, non badando se non si uniscono perfettamente, che ciò non importa, e cucitelo. Legatelo per il lungo con uno spago, involtatelo stretto in un pannolino, che avrete prima lavato, onde togliergli l’odore di bucato, legate le due estremità del medesimo e mettetelo a bollire nell’acqua per due ore e mezzo. Dopo scioglietelo, lavate il pannolino, poi di nuovo rinvoltatelo e mettetelo sotto un peso in piano e in modo che il petto del cappone resti al disotto o al disopra e in questa posizione tenetelo per un paio d’ore almeno, onde prenda una forma alquanto schiacciata.
L’acqua dove ha bollito il cappone può servire per brodo e anche per la gelatina n. 3.
Procedimento
- Durata
- 5 ore
- Ingredienti
- Cappone, magro di vitella di latte, maiale, petto di pollastra, lardone, lingua salata, prosciutto, tartufi neri, pistacchi, uovo, midolla di pane, sale, pepe
- Strumenti
- Coltello, mortaio, istaccio, ago e spago da cucina, pannolino, peso
Passaggi
1. Preparazione del Cappone
Inizia vuotando e disossando il cappone, fino a ottenere 700 grammi di carne. Preparati a riempire il cappone con gli ingredienti descritti: taglia a filetti la vitella di latte, il maiale e il lardone, quindi affetta grossolanamente anche la lingua salata e il prosciutto. I tartufi vanno ridotti a pezzi grossi come nocciole, mentre i pistacchi devono essere sbucciati immersi in acqua calda.
2. Creazione del Ripieno
Per il ripieno, crea un battuto con altra vitella di latte e maiale, per un totale di 200 grammi, pestandolo in un mortaio insieme a 60 grammi di midolla di pane bagnata nel brodo. Aggiungi un uovo, le bucce dei tartufi, e i ritagli della lingua e del prosciutto. Condisci con sale e pepe, quindi passa il tutto attraverso un setaccio per ottenere una consistenza fine.
3. Assemblaggio e Cottura
Stendi il cappone, sala leggermente e inizia a riempirlo con strati alternati di battuto e filetti di carne. Continua con pezzetti di tartufo e pistacchi, disponendo i filetti del petto di pollastra vicino alla coda del cappone. Solleva i lati del cappone e cucilo, avvolgendolo stretto in un panno. Bollilo in acqua per due ore e mezzo, quindi mettilo a schiacciare con un peso per almeno due ore.
Curiosità, aneddoti, info aggiuntive
La galantina è un piatto tradizionale che risale a tempi antichi, particolarmente popolare nella cucina rinascimentale francese. Originariamente, veniva servito freddo, il che lo rendeva adatto alle mense nobiliari.
Curiosamente, il termine 'galantina' potrebbe derivare da 'gelatine', riflettendo l'usanza di servire questo piatto accompagnato da gelatina di carne, ricavata dal brodo di cottura.