Arrosti
529. Arrosto d'agnello all'aretina
L’agnello comincia ad esser buono in dicembre, e per Pasqua o è cominciata o sta per cominciare la sua decadenza.
Prendete un cosciotto o un quarto d’agnello, conditelo con sale, pepe, olio e un gocciolo d’aceto. Bucatelo qua e là colla punta di un coltello e lasciatelo in questo guazzo per diverse ore. Infilatelo nello spiede e con un ramoscello di ramerino ungetelo spesso fino a cottura con questo liquido, il quale serve a levare all’agnello il sito di stalla, se temete che l’abbia, e a dargli un gusto non disgradevole.
Piacendovi più pronunziato l’odore del ramerino potete steccare il pezzo con alcune ciocche del medesimo, levandole prima di mandarlo in tavola.
Procedimento
- Durata
- Diverse ore
- Ingredienti
- Agnello, sale, pepe, olio, aceto, ramerino
- Strumenti
- Spiedo, coltello
Passaggi
1. Preparazione del condimento
Prendete un cosciotto o un quarto di agnello. Condite la carne con sale, pepe, olio e un gocciolo di aceto. Utilizzate la punta di un coltello per bucare la superficie dell’agnello in diverse aree. Lasciate che l'agnello riposi in questo guazzo per diverse ore, consentendo ai sapori di penetrare nella carne.
2. Cottura
Dopo che l'agnello ha assorbito bene i sapori, infilatelo nello spiedo. Con un ramoscello di ramerino, ungete l’agnello frequentemente utilizzando il liquido del guazzo. Questo passaggio è importante per eliminare eventuali odori di stalla e migliorare il sapore della carne. Continuate ad ungere fino a cottura ultimata.
3. Personalizzazione del sapore
Se desiderate un aroma più forte di ramerino, potete inserire delle ciocche di ramerino nella carne. Assicuratevi di rimuoverle prima di servire a tavola. Questo passaggio finale consente di adattare il piatto ai vostri gusti.
Curiosità, aneddoti, info aggiuntive
L'agnello è una carne tradizionalmente consumata durante le celebrazioni pasquali in molte regioni d'Italia, in quanto rappresenta il simbolo del sacrificio e della rinascita. In Toscana, l'uso del ramerino (rosmarino) è particolarmente diffuso, sia per la sua capacità di esaltare i sapori della carne, sia per il suo profumo inconfondibile che richiama immediatamente l'inconfondibile identità culinaria toscana.